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Shrinkflation Skimpflation Greedflation: Cosa Sono e Come le Aziende ci Impoveriscono Subdolamente

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shrinkflation cos'è

Shrinkflation Skimpflation Greedflation, occhio alle trappole del marketing! Le aziende escogitano strategie sempre più ingegnose per erodere il nostro potere d’acquisto senza farcelo nemmeno accorgere. , il consumatore è un bersaglio facile.

In questo articolo, approfondiremo queste subdole tattiche, fornendo esempi concreti, analizzando il loro impatto e suggerendo soluzioni per difenderci.

Shrinkflation: meno quantità, stesso prezzo

Vi è mai capitato di aprire un pacco di biscotti ed avere la sensazone ve ne siano meno? Non è un’illusione: la shrinkflation è una strategia che riduce la quantità di prodotto mantenendo il prezzo invariato.

Biscotti dimezzati, merendine mini, bagnoschiuma o shampoo più leggeri, bustine di tè più vuote… la lista è infinita. Le aziende riducono la quantità di prodotto, spesso in modo quasi impercettibile, mantenendo il prezzo invariato. Un modo subdolo per aumentare i loro profitti a spese dei consumatori.

Esempli di shrinkflation:

  • Un barattolo di marmellata che passa da 450 a 400 grammi. Immaginate la frustrazione di aprire il vostro barattolo preferito e scoprire che contiene il 10% in meno di prodotto, pagando lo stesso prezzo.
  • Una confezione di biscotti che contiene due biscotti in meno. Un piccolo furto che, se ripetuto su larga scala, può avere un impatto significativo sul budget familiare.
  • Una tavoletta di cioccolato che pesa 5 grammi in meno. Un assaggio in meno di dolcezza per un prezzo invariato, un’ingiustizia per gli amanti del cioccolato.
  • Un rotolo di carta igienica con meno fogli. Meno fogli, più rotoli da comprare, un aumento indiretto del prezzo per il consumatore.

Oltre a questi esempi classici, la shrinkflation si può nascondere anche in modi più subdoli:

  • Ridurre lo spessore di un prodotto, come una fetta di prosciutto o una barretta di gelato.
  • Diminuire il volume di un contenitore, mantenendo la stessa forma e dimensione.
  • Utilizzare imballaggi più voluminosi per far sembrare il prodotto più grande

Skimpflation: la qualità che diventa un ricordo

Non solo la quantità, anche la qualità subisce un drastico calo. Ingredienti pregiati vengono sostituiti con alternative più economiche, impoverendo il prodotto finale.

Attenzione all’etichetta! Burro con margarina, zucchero con dolcificanti artificiali, uova fresche con ovoprodotti, latte intero con latte scremato… la lista degli orrori è lunga. Le aziende, per contenere i costi, scelgono ingredienti di qualità inferiore, peggiorando il gusto e le proprietà nutritive dei prodotti.

Esempli di skimpflation:

  • Un detersivo che lava meno bene a causa di una minore concentrazione di tensioattivi.
  • Un dentifricio che contiene meno fluoro.
  • Un prosciutto cotto con un minor contenuto di carne e un maggior contenuto di acqua.
  • Un formaggio con un minor contenuto di grassi e un maggior contenuto di additivi.
  • Sostituire ingredienti naturali con aromi artificiali o coloranti.
  • Ridurre la quantità di frutta o verdura in prodotti come yogurt o succhi di frutta.
  • Utilizzare farine di qualità inferiore in prodotti da forno.

Greedflation: l’avidità che gonfia i prezzi

Sfruttando l’aumento di energia e materie prime, le grandi aziende aumentano vertiginosamente i loro profitti, giustificando rincari ingiustificati.

Guerra in Ucraina, protesta degli agricoltori… le scuse sono infinite, ma l’obiettivo è uno solo: svuotare i nostri portafogli. Le aziende approfittano di eventi contingenti per aumentare i prezzi in modo sproporzionato, arricchendosi a discapito dei consumatori.

Esempli di greedflation:

  • Un volo aereo che costa il doppio rispetto a un anno fa.
  • Un biglietto del treno che aumenta del 30%.
  • Un pasto al ristorante che ha un prezzo del 20% superiore rispetto a prima.
  • Un conto della luce che raddoppia.

Cosa possiamo fare?

Diventare consumatori informati: conoscere le strategie di marketing per non farsi ingannare.

  • Occhio alle etichette: leggere attentamente la lista degli ingredienti e confrontare i prezzi al chilo.
  • Scegliere prodotti di aziende etiche: che non ricorrono a queste pratiche scorrette.
  • Unire le forze: sottoscrivere petizioni e iniziative per contrastare queste strategie.
  • Segnalare le scorrettezze: alle associazioni dei consumatori o all’Antitrust.

Solo con la consapevolezza e l’azione collettiva possiamo tutelare i nostri diritti e difendere il nostro potere d’acquisto.

Ricorda: essere informati e consapevoli è la nostra migliore arma contro le trappole del marketing. Non lasciamoci ingannare!

Trucchi subdoli per impoverire il portafoglio: come le aziende sfruttano shrinkflation, skimpflation e greedflation (versione estesa)

Occhio alle trappole del marketing! Le aziende escogitano strategie sempre più ingegnose per erodere il nostro potere d’acquisto senza farcelo nemmeno accorgere. Tra shrinkflation, skimpflation e greedflation, il consumatore è un bersaglio facile.

In questo articolo, approfondiremo queste subdole tattiche, fornendo esempi concreti, analizzando il loro impatto e suggerendo soluzioni per difenderci.

Shrinkflation: meno quantità, stesso prezzo

Vi è mai capitato di assaporare un gelato e sentirlo più piccolo rispetto a qualche mese prima? Non è un’illusione: la shrinkflation è una strategia che riduce la quantità di prodotto mantenendo il prezzo invariato.

Biscotti dimezzati, merendine mini, pacchi di pasta con meno grammi, bustine di tè più vuote… la lista è infinita. Le aziende riducono la quantità di prodotto, spesso in modo quasi impercettibile, mantenendo il prezzo invariato. Un modo subdolo per aumentare i loro profitti a spese dei consumatori.

Esempli di shrinkflation:

  • Un barattolo di Nutella che passa da 450 a 400 grammi. Immaginate la frustrazione di aprire il vostro barattolo preferito e scoprire che contiene il 10% in meno di prodotto, pagando lo stesso prezzo.
  • Una confezione di biscotti che contiene due biscotti in meno. Un piccolo furto che, se ripetuto su larga scala, può avere un impatto significativo sul budget familiare.
  • Una tavoletta di cioccolato che pesa 5 grammi in meno. Un assaggio in meno di dolcezza per un prezzo invariato, un’ingiustizia per gli amanti del cioccolato.
  • Un rotolo di carta igienica con meno fogli. Meno fogli, più rotoli da comprare, un aumento indiretto del prezzo per il consumatore.

Oltre a questi esempi classici, la shrinkflation si può nascondere anche in modi più subdoli:

  • Ridurre lo spessore di un prodotto, come una fetta di prosciutto o una barretta di gelato.
  • Diminuire il volume di un contenitore, mantenendo la stessa forma e dimensione.
  • Utilizzare imballaggi più voluminosi per far sembrare il prodotto più grande.

Skimpflation: la qualità che diventa un ricordo

Non solo la quantità, anche la qualità subisce un drastico calo. Ingredienti pregiati vengono sostituiti con alternative più economiche, impoverendo il prodotto finale.

Attenzione all’etichetta! Burro con margarina, zucchero con dolcificanti artificiali, uova fresche con ovoprodotti, latte intero con latte scremato… la lista degli orrori è lunga. Le aziende, per contenere i costi, scelgono ingredienti di qualità inferiore, peggiorando il gusto e le proprietà nutritive dei prodotti.

Esempli di skimpflation:

  • Un detersivo che lava meno bene a causa di una minore concentrazione di tensioattivi. Meno efficacia, più lavaggi necessari, un aumento indiretto del costo del prodotto.
  • Un dentifricio che contiene meno fluoro. Una minore protezione per i denti, un rischio per la salute orale dei consumatori.
  • Un prosciutto cotto con un minor contenuto di carne e un maggior contenuto di acqua. Un prodotto meno saporito e nutriente, un inganno per il consumatore.
  • Un formaggio con un minor contenuto di grassi e un maggior contenuto di additivi. Un gusto alterato e una minore appetibilità, un sacrificio per la salute.

Anche in questo caso, la skimpflation non si limita a questi esempi:

  • Sostituire ingredienti naturali con aromi artificiali o coloranti.
  • Ridurre la quantità di frutta o verdura in prodotti come yogurt o succhi di frutta.
  • Utilizzare farine di qualità inferiore in prodotti da forno.

Sfruttando l’aumento di energia e materie prime, le grandi aziende aumentano vertiginosamente i loro profitti, giustificando rincari ingiustificati.

Guerra in Ucraina, protesta degli agricoltori… le scuse sono infinite, ma l’obiettivo è uno solo: svuotare i nostri portafogli. Le aziende approfittano di eventi contingenti per aumentare i prezzi in modo sproporzionato, arricchendosi a discapito dei consumatori.

Esempi di greedflation:

  • Un volo aereo che costa il doppio rispetto a un anno fa. Un viaggio diventato un lusso per molti, un ostacolo alla libertà di movimento.
  • Un biglietto del treno che aumenta del 30%. Pendolari e viaggiatori penalizzati, costretti a rivedere le loro abitudini di spostamento.
  • Un pasto al ristorante che ha un prezzo del 20% superiore rispetto a prima. Uscire a cena diventa un’occasione sempre più rara, un sacrificio per il portafoglio.
  • Un conto della luce che raddoppia. Un impatto devastante per le famiglie, un fardello insostenibile per molti.

Cosa possiamo fare?

Diventare consumatori informati: conoscere le strategie di marketing per non farsi ingannare.

  • Occhio alle etichette: leggere attentamente la lista degli ingredienti e confrontare i prezzi al chilo. Un’analisi accurata per fare scelte consapevoli.
  • Scegliere prodotti di aziende etiche: che non ricorrono a queste pratiche scorrette. Un modo per premiare le aziende che rispettano i consumatori.
  • Unire le forze: sottoscrivere petizioni e iniziative per contrastare queste strategie. Un’azione collettiva per tutelare i nostri diritti.
  • Segnalare le scorrettezze: alle associazioni dei consumatori o all’Antitrust. Un atto di responsabilità per difendere il mercato.

Ricorda: essere informati e consapevoli è la nostra migliore arma contro le trappole del marketing. Non lasciamoci ingannare!

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